Il risultato delle elezioni politiche porterà  ad una resa dei conti anche in Sicilia. Che si tradurrà  in un sempre più probabile rimpasto della giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta. Chi esce? Chi resta? Il toto-nomine è già  partito.

Quello che è certo e che a ˜rischiare' di più, è l'Udc, partito di cui, nell'Isola, è rimasta solo l'ombra. Ma anche il Pd, uscito alquanto malconcio dal voto di domenica scorsa, non dorme sonni tranquilli.

Intanto il Presidente della Regione Crocetta “ che oggi ha convocato una conferenza stampa a Palazzo d'Orléans per parlare, insieme con gli assessori al ramo, di varie questioni “ dall'abolizione delle Province alla Fiat di Termini Imerese, fino al Cas  si limita a confermare che presto ci sarà  un vertice di maggioranza: “Sono stato io a chiederlo all'Udc forse si terrà  martedì prossimo. E dopo ci sarà  un confronto con le minoranze”, ha detto nel pomeriggio. 

Insomma, la roadmap è tracciata. Mentre la Sicilia è diventata un modello per la politica nazionale con le sue “convergenze parallelle”:

 ”All'inizio c'era una grande perplessità , ma alla fine siamo riusciti ad ottenere una maggioranza in aula senza inciuci. E' questo il Modello Sicilia”, ha detto il Presidente della Regione. E, poi, ha aggiunto: “Le maggioranze si trovano in aula, sui singoli provvedimenti. Noi abbiamo già  approvato le riforme sui rifiuti, sull'acqua, il Dpef. Sono passati atti importanti, come anche le soluzioni per i precari. L'apertura dei grillini può avvenire anche a livello nazionale. Se non voteranno la fiducia si andrà  a votare. Non credo che i grillini siano stati eletti solo per contestare. Son in Parlamento anche per fare qualcosa”.

Tratto da Link sicilia.