Nata nell’Università  del Missouri-Kansas City, la Teoria Monetaria Moderna asserisce che un paese non può fallire se ha la capacità  di stampare una sua moneta, perché ha una capacità  di pagamento di tipo illimitato e non ci sono tetti razionali al deficit e al debito, ma per contro, bisognerebbe solo fare attenzione ad un aspetto: la spesa pubblica che, di fatto, deve essere produttiva altrimenti cresce l’inflazione.

Paolo Barnard è un giornalista geniale, con una sua trovata che, dal nulla, ha creato un vero e proprio movimento, sono nati tre convegni con gli economisti americani che hanno sviluppato una meravigliosa teoria dal nome quanto mai “azzeccato” per il nostro paese: la teoria Anticrisi.

Sue le parole per cui  << il più grande crimine : lo smantellamento della  democrazia, la fine della sovranità , la privatizzazione degli Stati, l'eutanasia della politica. Una piovra elusiva, senza volto, ma pressoché onnipotente e dalle mille sigle: Bilderberg, Wto, Unione Europea e Bce, Fmi, con tanto di lobby e think-tanks, banche, centrali, mafie. E' il potere vero, quello che può stabilire la rovina di intere nazioni per specularci sopra e realizzare guadagni favolosi, al di sopra degli Stati e della politica.>>

La tesi, attorno a cui lavorano diversi “eretici” italiani, è stata messa a fuoco e divulgata in modo organico e con vastissima documentazione da Paolo Barnard, pioniere della tv-verità  prima con Santoro ai tempi di “Samarcanda” e poi con “Report”, fino alla rottura polemica con Milena Gabanelli per la mancata assistenza legale Rai di fronte al mare di querele rimediate in tante inchieste scottanti. Scomparso anche dal web, dove non è più visibile il sito “paolobarnard.info” che raccoglieva un'infinita quantità  di scritti, dossier e reportage, il Barnard-pensiero è rintracciabile direttamente su YouTube, dove il giornalista riassume quello che definisce “il più grande crimine” (dal titolo dell'ultimo saggio), oppure su blog come “Disinformazione” che solo due anni fa proponeva il ritratto del “vero potere” secondo Barnard.

Una “profezia”, quella del giornalista italiano, che fa venire i brividi, vista la crisi globale sempre più esplosiva e le immancabili “ricette anti-crisi”, puntualmente annunciate con anni di anticipo dal reporter più scomodo d'Italia: misure così dure e impopolari da decretare la fine di decenni di conquiste democratiche. La sua tesi: le antiche oligarchie terriere, messe in crisi dalle lotte sindacali e democratiche del ˜900, si sono “riprese il mondo” attraverso l'alta finanza, riducendo all'impotenza gli Stati grazie al “ricatto” del debito pubblico, prima fittizio, ma poi divenuto sciaguratamente “privato” con il suo silenzioso trasferimento alle centrali finanziarie mondiali. Operazione coronata dall'introduzione dell'Euro “ moneta che non appartiene a nessuno Stato, neppure a Bruxelles “ e dal Trattato di Lisbona, vero e proprio «colpo di Stato europeo» che sottrae agli Stati membri ogniresidua sovranità : tutte le leggi principali dovranno essere conformi ai diktat di un'élite mondiale, che è in grado di condizionare qualsiasi governo con la leva finanziaria.

Secondo alcuni economisti nel caso dell’Europa questa teoria è pura fantascienza e, di fatto, secondo loro non risolverebbe problemi ma ne creerebbe altri – ovvero un’inflazione elevata.

Economisti o no la provocazione “mondiale” è ormai lanciata: per alcuni teorici enconomisti statunitensi, con l’entrata in vigore dell’europa unita, il danno è fatto ad ogni stato che, di fatto, ha perso l’autonomia di finanziarsi autonomamente.

Ma nel caso dell’Italia però altrettante voci autorevoli dichiarano che, per ritornare ad una situazione simile a quella in cui vivevamo fino ad una quindicina di anni fa, sarebbe piu’ facile attivare una maggiore integrazione europea piuttosto che avviare un processo difficile e costosissimo di “ritorno” alla lira.

Sarà  vero?