Milano, 22 mag. (TMNews)

“L’indagine pone in evidenza come cosa nostra sia attenta agli affari, come la metanizzazione in Sicilia”: il Tenente colonnello Massimiliano Tibollo fa il punto sulle indagini che hanno portato la Guardia di Finanza di Palermo su spinta della Procura del capoluogo siciliano, al sequesto di 48 milioni di beni alla famiglia Brancato.

Colonnello GGFF Massimiliano Tibollo

 

Il provvedimento rientra nella vicenda della Gas spa, già  al centro di inchieste di mafia legate all’ex sindaco palermitano Vito Ciancimino.

A finire nella rete dei berretti verdi le figlie Monia e Antonella e la moglie di Ezio Brancato, uno dei due soci della Gas Spa. Il colonnello Stefano De Braco: “La Procura di Palermo, ha ipotizzato il pagamento di tangenti per la concessione di appalti e come “contropartita” di un provvedimento legislativo che previde per le aziende del gas un abbattimento dell’Iva e contributi per i trattamenti pensionistici”.Tratto da : http://www.larena.it/videos/276_video/42027/