Una bolletta da 2,3 milioni di dollari con annesso blocco del conto corrente dell’utente “moroso”. Israele blocca i conti del Patriarcato di Gerusalemme: dipendenti senza stipendio. Esige 2 milioni di dollari per l’acqua. I frati , custodi della Chiesa del santo Sepolcro, minacciano la chiusura. Chi spedisce il salatissimo conto non è la nostrana Equitalia, ma l’autorità per la gestione dell’acqua corrente israeliana.
Il destinatario del balzello, il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme, sobbalza, e annuncia “pronti a chiudere la Chiesa del Santo Sepolcro”. Intanto 3mila dipendenti, inclusi ovviamente gli insegnanti delle numerose scuole cristiane legate al Patriarcato, rimangono senza stipendio. I vertici religiosi, secondo alcuni sarebbero d’accordo anche i leader delle altre denominazioni cristiane, non si arrendono e si dicono pronti ad aprire altri conti correnti. Perché’? Perché, come svela il quotidiano israeliano Maariv, un vecchio accordo tra il sindaco di Gerusalemme e il patriarcato ortodosso, garantiva l’esenzione di fatto, pur non riconosciuta ufficialmente. Ma nel 2004 qualcosa cambia, e alla Custodia viene inviata una bolletta salatissima, nella quale si esige un milione di dollari per l’acqua, arretrati inclusi. Alla fine il Patriarcato avrebbe accettato di pagare gli israeliani per l’acqua (e sotto c’è una questione politica, non certo taccagneria) ma senza arretrati. Ora però l’autorità per l’acqua rilancia pesante, non solo vuole tutti gli arretrati, ma anche gli interessi. E nel frattempo blocca il conto corrente patriarcale, impedendo agli uffici di funzionare. L’occupazione israeliana di Gerusalemme est comporta anche questo: richieste di pagamenti che se effettuati comporterebbero non solo la violazione dei firmani del Sultano e delle garanzie per i luoghi santi, i primi e i secondi assicurano da secoli esenzioni a tutti gli istituti religiosi, ma anche il riconoscimento dell’occupazione israeliana di Gerusalemme est e della Cisgiordania, che nessuno ovviamente riconosce. Il problema non è dunque relativo ai quattrini. Ecco così la minaccia da parte delle autorità religiose che gestiscono il Santo Sepolcro: pronti a chiudere i battenti per protesta. E tutti i santi, con Dio in cima, vanno in ferie!