E' oramai ufficiale, Salvatore Borsellino, il fratello del magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, ha deciso di abbandonare e non sostenere più politicamente l'ex procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, per delle presunte “scorrettezze” nella stesura delle liste.

Arrivano quindi le prime difficoltà  per  Ingroia, candidato premier, alle prossime elezioni,  con il movimento ” Rivoluzione Civile”.

“Lo faccio con rammarico- ha affermato Borselino- ma a differenza da quanto detto in precedenza, non sosterrò la lista capeggiata da Ingroia. Probabilmente qualcuno era interessato unicamente alla mia candidatura e una volta venuta a cadere questa ipotesi – ha spiegato- non ha ritenuto di volere dare fiducia ai giovani da me indicati”.

La rottura è stata annunciata sul social network Facebook, dove Salvatore Borsellino ha dato sfogo alla sua delusione. I due candidati del ” Movimento delle Agende Rosse” da lui consigliati caldamente per le liste ( Lidia Undiemi e Benny Calasanzio) non sono stati posizionati in maniera adeguata come il fratello di Paolo Borsellino si aspettava.

“Sono giovani che pure hanno sempre profuso il loro impegno civile – ha affermato – anche a sostegno di quei magistrati che, continuando a indossare la loro toga vanno in cerca della verità  e della giustizia”, ma sono stati di fatto esclusi.

“Avevo pensato di dovere aspettare la pubblicazione delle liste – ha continuato – ma i due rappresentanti del mio movimento che, insieme a tanti altri giovani, mi avevamo dato la disponibilità  ad essere candidati nella lista di Rivoluzione Civile e che io avevo indicato come elementi di punta per il loro curriculum, per le loro qualità  intrinseche e per l'impegno, non hanno trovato posto nella lista Ingroia se non posposti, e non di poco, ad altri nomi sia di politici che della società  civile». I primi «in base alle contrattazioni di vecchio stampo tra i partiti componenti la lista, scelti- almeno secondo il suo parere- in base alla notorietà  ed alla visibilità  mediatica che non sempre coincidono con l'impegno civile”. Insomma, un dito puntato contro il  comportamento politicamente scorretto del leader del movimento Rivoluzione civile, quella di Salvatore Borsellino

Ingroia ha cercato di calmare le acque spiegando che capisce il “disappunto di Borsellino per il fatto che la lista civica che abbiamo organizzato contiene anche, al suo interno, esponenti di punta di partito, ma Salvatore deve sapere che noi non siamo antipolitica – ha continuato – noi crediamo nella possibilità  di mettere insieme le energie migliori della società  civile e della buona politica. Quegli stessi partiti che hanno combattuto dentro e fuori il Parlamento la battaglia per la verità  sulla trattativa Stato-mafia e sulla stagione delle stragi”.

Poi però l'ex procuratore ha chiesto rispetto nei confronti di “questi nomi e questi nostri candidati” che non meritano di essere considerati scelti in base “alla notorietà  e alla visibilità  mediatica, ma selezionati in base a storie lunghe e dolenti di impegno civile, spesso segnate da tragedie come quella di Salvatore”

Vedremo come andrà  a finire.