Ministero del Tesoro, sono le otto di sera del giorno 8 agosto 2011. Gli uffici si vanno svuotando dei dirigenti ed ultimi Funzionari; è stata una giornata pesante.
Il 6 agosto l'agenzia Reuter, per prima, aveva “bucato” la notizia, riferendo il declassamento del rating degli Stati Uniti d'America: dalla “tripla A alla minor AA+.
Autore del downgrading la Standard & Poor's con un rapporto di 8 pagine, direttamente avallato da sir John Chambers, direttore e responsabile della società di rating per il settore “analisi di qualità dei Debiti Sovrani”.
Dal 1947 non si verificava un fenomeno di questa portata. .
Alla notizia, preceduta da un colloquio riservato fra il vertice della società di rating S&P ed il Ministro del Tesoro del Governo U.S.A.- mr. Timothy Geithner – , i maggiori centri finanziari del mondo si erano preparati ad un lunedì 8 agosto 2011 piuttosto nero.
La prima reazione di un certo peso era arrivata immediatamente dal Governo della Repubblica Popolare della Cina: invitava gli U.S.A. a migliorare la propria situazione di bilancio, dichiarandosi preoccupato in quanto, come noto, la Banca Centrale della Cina e soprattutto il Fondo Sovrano “China Investment Corporation” (C.I.C. per gli amici di borsa) sono i principali creditori del Tesoro U.S.A, avendo investito oltre circa 1.500 miliardi di dollari in titoli di stato U.S.A.
L'8 agosto, dopo una domenica di tensioni politiche, le prime borse “ le asiatiche – chiudevano come previsto: perdite su tutta la linea e forti oscillazioni nel “durante” ( le sei ore circa di attività della seduta di borsa). Poiché il circuito di borsa internazionale non si interrompe mai, a queste prime reazioni del mondo finanziario facevano progressivamente seguito quelle delle borse europee ed USA, egualmente improntate alla volatilità e ribasso: una enorme ondata di segni rossi che hanno mostrato la debolezza del Presidente Barak Obama nel governare i propri equilibri politici interni col Congresso.
Ovvia la ricaduta sui debiti sovrani degli stati con indebitamento più elevato e, quindi, Italia e Spagna nuovamente in trincea per effetto del “contagio”
I mercati finanziari, è noto, sono frequentati da specialisti ma anche “ con internet “ da una vastissima clientela del “fai da te” che compra e vende sulla scorta di umori del momento, di paure, di attese, di notizie più o meno fondate.
In questi casi, dice la regola non scritta delle borse mobiliari: se qualcuno può veder nero, allora è nero¦! La paura diventa essa stessa causa, al di là del fatto concreto.
Quando emerge la paura, è l'oro a far da termometro ed è seguito dalle materie prime e, oggi, anche dai prodotti agricoli di base ( il riso in prima linea)
Immaginiamo ora il nostro Dirigente del Ministero del Tesoro che, la sera dell'8 agosto, dopo una giornata di notizie finanziarie, rientra a casa per una cena conviviale e, ovviamente, si prepara alle domande del momento.
A casa, due ospiti di riguardo: il Matteo, chirurgo estetico e specialista in reverse aging e Mario, chirurgo “maxillo facciale” ; due ospiti cordiali e con i quali si discute senza formalità .
Ovvia la prima domanda dello specialista in reverse aging: perché sta succedendo tutto ciò, quali i rischi e quali le conseguenze sulla nostra vita quotidiana? (¦.bella domanda nel finale!! All'amico specialista interessa conoscere se la crisi ed i “rumors” cambieranno la propensione della sua clientela nel pagargli le cure del programma di ringiovanimento del quale è piuttosto fiero.)
Alla domanda del chirurgo fa subito seguito la domanda del giovane chirurgo: ma cosa sta succedendo al di là delle oscillazioni delle valute e dei disastri prossimi venturi? (bella domanda, di giovane politicamente curioso se non addirittura politicamente impegnato che, essendo più giovane, tuttavia vuole capire le sue prospettive professionali di medico del sorriso per clienti agiati!)
Caro Matteo, stasera voglio darti due risposte su due livelli diversi: uno assolutamente tecnico, e per questo motivo la risposta sarà breve, ed un'altra risposta più sul tipo ..fantapolitica come aperitivo!
Andiamoci per punti:
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sino al 1999 il mondo, in termini di valute, navigava sulla situazione: una valuta per ogni stato sovrano, Successivamente all'avvento dell'euro questo schema è finito e si è passati alla situazione: una valuta per aree economiche composte anche da più stati sovrani.
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Sino al 1999 la valuta di riferimento per comprare e vendere petrolio, oro, metalli, grano ed in genere tutti quei beni chiamati genericamente “commodity” era il dollaro, centro del sistema delle valute e comune denominatore delle medesime. Come ancelle “ rispettose e distanti “ aveva la sterlina (¦ era stata una bella signora!!!…), il franco svizzero (¦puzzava un po' di evasione e riciclo!!!….) e lo yen ( ..era stato un valletto discreto ed utile, nel più schietto stile giappone-samurai!!!…). La potenza (militare) del dollaro aveva relegato il rublo (altra moneta di un grande stato) addirittura nella zona delle monete non convertibili ( non negoziate nelle borse valutarie) così pure il renmimbi, la moneta cinese, e la rupia, moneta dell'India
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La creazione dell'euro ha destabilizzato il sistema valutario, affermando il ruolo di un'altra moneta d'area, forte, che ben presto è divenuta protagonista di oltre il 20% delle riserve valutarie internazionali, contro il 68% del dollaro ed il 5% in yen
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Gli shock petroliferi avevano determinato “ dal 1970 in poi – una situazione di forte eccesso di liquidità , generalmente denominata in dollari, concentrata nelle mani di circa 50 Fondi sovrani, i nuovi leaders del potere finanziario. La crisi energetica del 1980 ha ulteriormente accresciuto la ricchezza liquida di questi fondi, che hanno deciso di investire non più in titoli di stato ma anche in azioni di società bancarie, manifatturiere ed agricole europee e statunitensi
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Gli accordi del WTO “ World Trade Organization “ che nel 1990 portarono ad una larga intesa per il libero scambio internazionale, hanno determinato una ulteriore situazione di accumuli finanziari a mani dei Paesi emergenti esportatori “ fra essi Cina ed India “ che hanno reinvestito i surplus finanziari in titoli di stato sovrani e comproprietà di aziende
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La modificazione dei mercati finanziari si è ulteriormente affermata con l'ingresso dei fondi Comuni di Investimento, l'ingresso dei Fondi Pensione e dei Fondi delle Assicurazioni e la integrazione delle Banche a livello internazionale
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Nel 2008 l'industria finanziaria mondiale ha mostrato le difficoltà di funzionamento in regime di “deregolamentazione” con la crisi inizialmente dei mutui subprime e poi con la crisi dei derivati e dei prodotti misti assicurativi finanziari.
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E' stata una crisi di crescita, prodotto della rapidità della crescita. Né più né meno come la crisi di crescita della prima industria mondiale, quando nell'800 si scopri la macchina azionata dal vapore e l'uso del carbone fossile come forza alternativa alla forza umana.
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La crescita incontrollata della nuova industria finanziaria è stata simile alla corsa all'oro: borse in tumulto, settori emergenti, aree economiche emergenti; un mondo di occasioni di profitto rapido e concentrato.
Tutto ciò ha determinato una forte volatilità dei mercati finanziari che si sono rivelati strutturalmente “deboli” rispetto ad investitori che sono diventati “giganti”
In questo scenario assolutamente nuovo, nella foresta dei mercati finanziari si aggirano oggi cacciatori armati di missili nucleari che fronteggiano prede (valute e titoli di stato ) delle dimensioni di uno scoiattolo.
Qual è la conseguenza? Valga un esempio.
Soros, il grande finanziarie ungherese che somiglia ad un'orca marina che vuol travestirsi da semplice triglia di scoglio, il 16 settembre 1992 vendette allo scoperto più di 10 miliardi di dollari investiti in sterline inglesi poiché intuì che la Banca d'Inghilterra non voleva aumentare il tasso di interesse in un momento di oscillazione dei mercati valutari. L'operazione gli fruttò in pochi giorni un utile di circa 1,1 miliardi di dollari e la Banca d'Inghilterra fu costretta a uscire dallo SME “ Sistema Monetario europeo “ ed a svalutare la sterlina! Le sue armi sono nel Quantum Fund, un fondo di investimento privato che può abbattere la valuta di stati sovrani di grande solidità . Nel 1986 aveva giocato al ribasso sul dollaro, vincendo circa 1 miliardo in pochi giorni.
La concentrazione della finanza ha determinato una situazione di mercato nella quale parecchi Fondi Sovrani e Fondi Privati hanno risorse ben maggiori di quelle di uno stato Sovrano. Essi possono vendere una valuta a termine ed allo scoperto, fidando che la dimensione dell'operazione generi panico sui mercati delle valute e porti a ribassi delle quotazioni ben maggiori del prezzo di vendita a termine.
In questa foresta di caccia si aggirano inoltre altri cacciatori, i Fondi Sovrani, il cui obiettivo non è solo il profitto da transazioni finanziarie.
I Fondi Sovrani gestiscono risorse finanziarie pari al 5% del Prodotto Interno lordo MONDIALE, pari al 9% delle Borse Mondiali, pari al 15% dei fondi Pensione e delle assicurazioni
Valga un esempio: la CIC cinese ha in portafoglio miliardi di titoli di stati USA e miliardi di dollari. Potrebbe venderli di colpo e provocare un ribasso epocale dal quale emergerebbe la svalutazione del dollaro e la sua perdita di credibilità come moneta per commerciare petrolio e commodity. Potrebbe vendere titoli di stato USA e generare una sfiducia mondiale sul debito sovrano USA ben maggiore del rating S&P
Se ciò non avviene, qual'è la reale contropartita politica e di potere?
In questa foresta di caccia, al seguito dei Grandi cacciatori, si muove una moltitudine di piccoli cacciatori, simili ai roditori ed agli sciacalli, che operano strettamente di conserva al grande cacciatore e di esso hanno paura poiché, sovente, ne sono vittime, dato che non possono prevederne le strategie finali. E' il popolo dei piccoli investitori, di coloro che comprano quando il mercato cresce e svendono quando si ribassa, creando ulteriori occasioni di profitto per i Grandi cacciatori.
In questo scenario, l'economia reale e il mondo del lavoro sono le vittime finali: perché?
Riflettiamo un momento e la spiegazione verrà da sé:
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le organizzazioni sindacale dei lavoratori hanno generalmente struttura locale, al massimo nazionale
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le organizzazioni imprenditoriali hanno egualmente struttura locale, al massimo nazionale: non v'è una Confindustria comunitaria
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Le aziende lavorano comprando materie ed assumendo persone ed organizzano il ciclo per produrre beni e servizi da vendere, con un prezzo da incassare successivamente alla vendita: le aziende hanno bisogno quindi di finanza.
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La finanza era ed è fornita dal sistema bancario, che oggi è internazionale e attinge al mercato del risparmio internazionale
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I Fondi Sovrani hanno catturato “alla fonte” il risparmio della propria nazione, ed ovviamente non lo fanno utilizzare alle Banche. Anzi, possono comprare essi stessi le Banche, come ha fatto la Libyan Arab Foreign Invstiment Company (LAFICO) che ha l'8% della Banca Unicredit, la C.I.C. per la Morgan Stanley, altri per UBS, Barclay's, ecc.
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Gli Stati Sovrani, pressati dalle politiche del welfare “ segnatamente Pensioni, Sanità e Istruzione “ emettono titoli e utilizzano il risparmio mondiale in concorrenza con le Imprese
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Logico che, anche a causa della recessione indotta dalla crisi finanziaria del 2008, i Risparmi del mondo, e cioè il capitale finanziario, sia oggi conteso fra troppi utilizzatori: gli Stati Sovrani per le proprie politiche di sviluppo, i Fondi Sovrani per speculare su prodotti finanziari e prodotti reali, I Fondi Pensione per assicurare alla popolazione che invecchia la stessa prosperità e livello di spesa di quando lavorava, e così via
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Quando troppi pretendenti corteggiano la Finanza – non ha caso è “femmina” “ essa si fa più costosa (alza i tassi di interesse) e più “volubile” (ma si dice “volatile” in finanza). Essere volatili o volubili è l'equivalente della bella donna che rifiuta il grigio matrimonio e punta su spumeggianti incontri di una notte (o giorno): cioè la finanza punta sul breve e non accetta di legarsi sul lungo termine (non ama più i mutui)
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Di conseguenza, ogni volta che si ha l'opinione che uno Stato Sovrano “ come l'Italia “ abbia difficoltà a ridurre il suo debito, il mercato finanziario pensa che la Finanza si farà pagare di più (interessi) ed accetta quindi i titoli di stato “ i BTP “ solo con tassi crescenti e con scadenze a breve termine, non fosse altro che per non perdere il meglio che può arrivare fra breve.
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Di conseguenza, il corteggiamento dello Stato indebitato verso la “mademoiselle Finanza” è un susseguirsi di cene a champagne, che costano, e se costano qualcuno deve pagarle, e quel qualcuno è colui che lavora ed ha reddito, quindi: imprese, professionisti e lavoratori dipendenti!!
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la previsione di una maggior pressione fiscale genera il dubbio che la redditività del capitale d'impresa diminuisca e che il potere di acquisto dei professionisti e dipendenti diminuisca, che in buona sostanza si avvicinano periodi di crisi; per questo il mercato finanziario comincia a valutare poco i titoli quotati in borsa e non quotati. Le quotazioni si abbassano, la paura cresce, la gente vende, lo speculatore acquista.
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in questa fase, la paura è il “conduttore” della elettricità da vendita e le previsioni si avverano ¦¦ per effetto delle previsioni stesse!!
Osserviamo la nostra Italia, a furia di parlar di crisi del debito pubblico il consiglio dei Ministri dovrà riunirsi fra breve per decidere di aumentare le tasse o diminuire le spese, )speriamo quelle dell'apparato pubblico!).
Per finire, se dovessi ora rispondere alla domanda: ma lo Stato Italia può fallire? Ma l'euro puo' svalutarsi?, direi:
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l'euro è uno moneta di proprietà di una molteplicità di Stati, quindi ciascuno di essi non può determinarne la svalutazione
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l' Italia può fallire? No, uno Stato Sovrano può dichiarare che non può rispettare scadenze di rimborsi, e postergarle anche a lungo. In Finanza, è il tempo l'unica misura che vale: allungate le scadenze e darete tempo allo Stato di prelevare tasse, vendere proprietà pubbliche e pagare il proprio debito.
Ma qui sta il nodo: nel tempo che vincola le scelte severe di bilancio. Imponete ad uno Stato un tempo breve e la sua situazione sociale sarà più pesante e più pesante il prezzo politico da pagare.
Parlate della buona volontà dello stato a ingaggiare un ciclo virtuoso, e gli investitori lo tratteranno come una donna bella ma “leggera” cui si addice una buona cura di convento: lo ripudieranno e ne ripudieranno i titoli.
Una donna, la Finanza, non và chiacchierata, semmai rispettata ed amata per il profitto che ti può dare e la potenza che essa può determinare.
E' quindi la “potenza” il cui prodest nel mondo della Finanza, e la potenza “ e cioè il potere che ne è la matrice, è una qualità immateriale che sparisce immediatamente appena se ne parla.
La fine della potenza del dollaro è stata segnata l'8 agosto 2011 allorchè Hu Jintao ha “raccomandato” agli Stati uniti d'America di essere rispettosi degli interessi dei propri creditori e finanziatori, con ciò affermando che essi Stati non hanno più la indiscussa ed indiscutibile potenza di un tempo.
I nuovi scenari sono tuttora in costruzione e stiamo assistendo al primo grande parto finanziario della storia dalla nascita del dollaro non convertibile.